L’Unione Europea ha avviato una serie di profonde riforme in ambito doganale per facilitare gli scambi commerciali con il resto del mondo. Dal 1° maggio 2016 nei 28 Stati membri è entrato in vigore il nuovo pacchetto Codice Doganale dell’Unione, che comprende una serie di regolamenti che modificano il quadro di riferimento della procedura per il rilascio dello status di Operatore Economico Autorizzato (AEO) e i relativi benefici.
Il Codice prevede che tale status sia attestato non più con una certificazione ma con due tipi di autorizzazione: AEO/ semplificazioni doganali (AEOC) e AEO/sicurezza (AEOS). I due tipi di autorizzazione sono cumulabili e quindi possono essere detenuti contemporaneamente garantendo i benefici connessi con entrambe le autorizzazioni.
Possono ottenere lo status tutti gli operatori economici, e i loro partner commerciali, che intervengono nella catena di approvvigionamento internazionale che, nel corso delle loro attività commerciali, prendono parte ad attività disciplinate dalla regolamentazione doganale e si qualificano positivamente rispetto agli altri operatori, in quanto ritenuti affidabili e sicuri nella catena di approvvigionamento. Lo status di operatore economico autorizzato (AEO) rafforza la sicurezza della circolazione delle merci sul territorio europeo anche allo scopo di agevolare il passaggio a un sistema di dichiarazioni doganali completamente elettronico e informatizzato entro il 2020.
“Era necessario superare una legislazione obsoleta e procedure risalenti al 1992”, ha commentato Ives Taelman, direttore degli affari doganali e fiscali di GEFCO, azienda logistica che attualmente è AEO (Authorized Economic Operator) certificato in 13 paesi e in Italia dal 2014, con l’obiettivo di certificare la totalità delle filiali europee a breve termine.
Dagli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, la sicurezza è diventata un elemento cruciale per l’Organizzazione Mondiale delle Dogane, che nel 2005 ha messo in atto il quadro di norme SAFE per evitare che i tradizionali assi di scambio internazionali favorissero la preparazione e la perpetrazione di atti terroristici. Nell’ottica di un miglioramento dell’efficienza, il quadro normativo SAFE aveva portato alla creazione dello status di operatore economico autorizzato già nel 2008: oggi i criteri per l’ottenimento della certificazione sono più stringenti.
I possessori di tale certificazione usufruiscono di numerose convenzioni che, oltre ad agevolare le procedure doganali e fiscali, permettono di ridurre la garanzia complessiva a copertura dei debiti doganali, ricevere notifica preventiva dei controlli doganali sulla merce e scegliere il luogo per effettuare tali verifiche.
Il secondo cambiamento più significativo previsto dal quadro di riforma, riguarda l’introduzione delle dichiarazioni doganali informatizzate, che diverranno totalmente elettroniche a partire dal 31 dicembre 2020. Obiettivo finale è condividere le informazioni comuni in un sistema centralizzato e connesso, con una perfetta visibilità in tempo reale di tutte le merci in entrata e in uscita dall’Europa.
Il nuovo Codice Doganale dell’Unione rappresenta un punto di svolta, in quanto introduce un nuovo principio secondo il quale, dal 2020, i flussi delle dichiarazioni import/export saranno separati dai flussi fisici delle merci. Fino ad oggi, le procedure doganali dovevano essere effettuate presso il luogo di arrivo delle merci, obbligando gli agenti autorizzati come GEFCO a coprire quanto più territorio possibile per rispondere alle esigenze dei clienti industriali. Centralizzando dogane e dazi diventerà possibile inviare l’insieme dei documenti a un singolo ufficio doganale, che controllerà le dichiarazioni elettroniche indipendentemente dalla localizzazione delle merci.
FONTE: Trasporti-Italia.com